Nel corso degli anni il concorso è stato definito in vari modi: ad esempio “è il regno della bellezza per famiglie e dei sorrisi mai maliziosi” è stato detto da qualcuno, e ancora “è l’icona di una bellezza semplice, il sogno di ogni donna dagli anni ’50 in poi”. Lo scrittore Mario Soldati ha definito il concorso di Enzo e Patrizia Mirigliani “come la Ferrari, il Campionato di calcio e il Festival di Sanremo. Un evento nazional-popolare che coinvolge milioni di persone”.
Di certo Miss Italia è un “fatto sociale”, una manifestazione che da oltre 80 anni corona il sogno delle ragazze italiane, trasformandole in regine e accompagnandole lungo un percorso di maturazione e crescita personale. E' un appuntamento che fa parte dell'immaginario collettivo poiché riesce a raccontare in maniera semplice la storia di ragazze comuni che per qualche giorno diventano star: una favola di tanti anni fa, ora vissuta davanti ai riflettori della televisione, ma che, appunto come un gioco, regala le stesse emozioni. “Un brivido sconvolgente e irripetibile”, è il parere di Anna Valle, Miss Italia 1995.
Emozioni, sogni, amori, successi: tutto è racchiuso in questa manifestazione tra le più amate del nostro Paese. Ideata da Dino Villani, condotta per quasi mezzo secolo da Enzo Mirigliani, è stata presa in mano da undici anni dalla figlia Patrizia che ha apportato un tocco femminile e una lunga serie di novità.
Il concorso, rispettando la tradizione, rimane l'appuntamento degli italiani, con migliaia di candidate, circa 500 selezioni da marzo a agosto dai piccoli borghi alle piazze delle grandi città. E poi: le serate televisive, per decenni in onda su Raiuno, che ancora oggi, in un panorama ben diverso rispetto ai decenni passati, raggiungono ascolti di rilievo; il sito internet ufficiale della manifestazione che, nelle giornate clou, batte ogni record di pagine viste e una serie di iniziative che lo pongono fra i più moderni e informati.
Miss Italia ha attraversato gran parte del XX secolo accompagnando le ragazze del nostro Paese fino ad oggi: dai primi tempi delle Miss Sorriso, al dopoguerra - quando aiutò a dimenticare le difficoltà quotidiane - al periodo del boom, agli anni della contestazione, fino a diventare un evento televisivo.
«Lentamente - scrive Edmondo Berselli nel volume di Mondadori sulla storia del concorso – si forma una convinzione mentale, alimentata da una storia lunga decenni: nello show di Miss Italia siamo coinvolti tutti. Bellezza, intelligenza, cultura competenza, professionalità sono tutti ingredienti del film nuovo che stiamo vivendo, da spettatori, da protagonisti e da comparse. Infondo, allora, durante questa continua rappresentazione, tutta contemporanea, in presa diretta, non è una forzatura dire che Miss Italia siamo noi».